Arrivato a capo del Partito Comunista della Cina 3 anni fa, Xi Jinping ha in pochissimo tempo impresso alla politica cinese la propria visione (“chinese dream“), guadagnandosi la fiducia dei reparti militari e dei funzionari del partito, nonostante la determinata campagna anti-corruzione lanciata poco dopo il proprio insediamento a capo della nazione, che avrebbe potuto causargli qualche problema interno ma che invece sembra averlo rafforzato.
Jinping ha dato un imprinting più aggressivo alla politica di potenza cinese, mettendo le basi per nuove istituzioni finanziarie internazionali come l’Aiib e la Ndb, che faranno concorrenza a quelle occidentali (Banca Mondiale e Fmi in primis), intensificando la costruzione di isole artificiali nel Mar Cinese Meridionale e aumentando in maniera rilevante le spese militari. I recenti problemi strutturali dell’economia cinese potrebbero minare alcuni degli obiettivi di Jinping. Ciò nonostante il leader cinese rimane una delle personalità più importanti del panorama internazionale. Qui ci sono cinque cose da sapere su di lui raccolte dal Wall Street Journal.
[ecko_alert color=”orange”]1. Nobiltà socialista[/ecko_alert]
Il padre Xi Jingping, Xi Zhongxun, era una figura di spicco nella Rivoluzione socialista cinese. Fu uno dei leader della “prima generazione” e servì come vicepremier nel governo comunista, dove sostenne la necessità di liberalizzare alcuni settori dell’economia nella provincia del Guandong. Molti sinologi dicono spesso che al netto delle sue insindacabili capacità, la rapida carriera nel partito e nei posti di potere al governo è in parte dovuta all’importante ruolo ricoperto dal padre in passato.
[ecko_alert color=”orange”]2. Il Sogno Cinese[/ecko_alert]
Appena insediato, il Presidente Xi Jinping, ha fatto leva sul momento storico di forte crescita economica cinese per alimentare quello che è stato da più parti definito “Il Sogno Cinese”. Molti cinesi che iniziano ora a toccare la modernità con mano si sono subito immedesimati in questa visione per il miglioramento delle proprie condizioni sociali ed economiche, con uno sguardo rivolto all’orgoglio nazionale. Xi Jinping ha più volte dichiarato di voler rendere la società cinese più giusta e equilibrata, ponendo anche l’accento sui problemi energetici e ambientali. I detrattori del Presidente affermano che la retorica del “Sogno Cinese” sia utile soprattutto per relegare ai margini le voci discordanti e aumentare il suo potere all’interno dell’élite cinese.
[ecko_alert color=”orange”]3. Gioco di potenza[/ecko_alert]
Contrariamente ai propri predecessori, Xi Jinping ha messo molto della propria visione personale nella politica cinese degli ultimi tempi, accentrando su di sé poteri che erano generalmente suddivisi tra l’establishment del Partito: economia, cyberspazio, comitati per la sicurezza, Xi ha preso direttamente il controllo di questi settori, che fino ad oggi erano delegati al Primo Ministro e ad altri funzionari.
[ecko_alert color=”orange”]4. Relazioni estere[/ecko_alert]
Xi Jinping il mese prossimo sarà a Washington per incontrare Obama. Si parlerà di cyber-spionaggio, accordi commerciali e situazione finanziaria del paese. Al momento in agenda non sembrano esserci colloqui sulla situazione ad alta tensione nel Mar Cinese Meridionale. Inizialmente tra Obama e Xi si era instaurato un buon rapporto collaborativo, che nel tempo si è dissipato sotto il peso della competizione globale e delle aspirazioni cinesi. Vanno invece meglio i rapporti tra Xi e Putin, che infatti parteciperà in prima persona alla parata militare a Pechino del 3 settembre. Obama ha declinato l’invito.
[ecko_alert color=”orange”]5. Il pugno di ferro[/ecko_alert]
Xi Jimping è il politico cinese della storia recente che ha dimostrato la più grande spregiudicatezza in campo militare. Xi ha ordinato alle forze armate di migliorare drasticamente la loro prontezza al combattimento e, come le dispute territoriali dimostrano, sta adottando un approccio più energico nel far valere gli interessi nazionali cinesi nell’arena internazionale. Xi Jinping, tra le altre cose, non si è tirato indietro quando si è trattato di allontanare alti funzionari e generali dell’esercito accusati di corruzione.