La situazione siriana è un inferno. Capire cosa sta succedendo è doveroso in quanto esseri umani e indispensabile per la comprensione di quei fenomeni che travalicano i confini naturali di quella terra. Per questo motivo la nostra Rivista seguirà più da vicino la guerra siriana, che in realtà sono tante guerre diverse e sovrapposte, in modo da fornire un quadro sempre aggiornato e il più chiaro possibile.
L’uso di armi chimiche in Siria è diventato abituale, ma passa inosservato perché somministrato a “piccole” dosi. Le città di Idlib e Aleppo però ci fanno i conti tutti i giorni, e l’ONU lo sa. Ecco le testimonianze portate al Consiglio di Sicurezza.
In un rapporto dell’Assemblea Generale (agosto 2014), al paragrafo relativo all’uso di armi illegali in Siria si legge (pag. 19) :
“Forze governative hanno attaccato aree civili nei governatorati di Idlib e Hama: Kafr Zeita l’11, 12, 16 e 18 Aprile, Al-Tamana’a il 12, 18 e 29 Aprile e Tal Minnis il 21 Aprile 2014. Testimoni hanno visto elicotteri sganciare barili bomba e sentito odore di gas clorino subito dopo l’impatto. Le vittime e il personale medico [..] hanno fornito descrizioni di sintomi compatibili con l’esposizione ad agenti chimici [..] Il gas clorino è un’arma chimica come definita nella Convenzione sulle Armi Chimiche del 1992. Il suo uso è proibito in ogni caso sotto il diritto internazionale umanitario ed è un crimine di guerra sotto lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale. Esistono prove ragionevoli che agenti chimici, probabilmente clorino, siano stati usati in Kafr Zeita, Al-Tamana’a e Tal Minnis 8 volte nell’arco di 10 giorni ad Aprile. Ci sono anche prove ragionevoli per ritenere che questi agenti siano stati sganciati da elicotteri governativi in barili bomba”.
Tra l’altro, è utile ricordare come ad oggi il governo siriano sia l’unica forza in campo a possedere elicotteri.
Nell’Aprile 2014 venne istituita una fact-finding mission dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC) che nel rapporto del settembre 2014 conferma l’uso di gas clorino nel nord della Siria, registrando un picco nel mese di Agosto.
Il 6 Marzo 2015 persino il Consiglio di Sicurezza (UNSC) ha approvato, con una incredibile unanimità, la risoluzione S/RES/2209 in cui si condanna l’uso sistematico del gas clorino, e al cui punto 7 si “decide in caso di futura inosservanza della risoluzione S/RES/2118 di imporre misure ai sensi del capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite”, ossia il capitolo che legifera sull’uso della forza.
Purtroppo, da allora, di inosservanze se ne sono registrate a decine, in quanto barili bomba carichi di gas clorino continuano a piovere dal cielo sulle aree residenziali in mano all’opposizione di molte città siriane, in particolare Idlib, Aleppo, Deraa e Hama, senza che nessuna azione per fermare tutto questo sia ancora stata intrapresa. Che le risoluzioni ONU, purtroppo, non abbiano spesso seguito è cosa nota.
Questo recente rapporto, co-prodotto da 20 agenzie (tra cui Save The Children e Oxfam), mostra con dati e grafici quanto le risoluzioni non vengano implementate, con nessuna soluzione in vista per la “più grave crisi umanitaria del nostro tempo”.
Il 16 Aprile 2015 tutti i membri del Consiglio di Sicurezza hanno ascoltato le testimonianze di tre uomini che vivono ogni giorno sotto i bombardamenti al cloro: il Dr Mohamed Tennari, Direttore di un ospedale a Idlib della Syrian American Medical Society (SAMS, una ONG che dirige 90 ospedali sui fronti di tutta la Siria), il Dr. Zaher Sahloul, Presidente della SAMS, e Qusai Zakarya, sopravvissuto all’attacco chimico al sarin (di cui vi avevamo fornito una ricostruzione) su Moadamiya il 21 agosto 2013.
Le loro terribili testimonianze sugli effetti dei gas tossici sulla popolazione civile, corroborate da altri testimoni oculari, concordano su due punti cardine: pochi istanti prima che i barili bomba carichi di gas clorino vengano sganciati, si odono i rotori degli elicotteri che li sganciano e nella totalità dei casi le bombe al cloro colpiscono quartieri residenziali in mano all’opposizione. Il governo siriano nega l’uso di gas tossici, incolpando i ribelli. Ma una cosa è certa: i ribelli, di qualsiasi schieramento, non hanno aviazione di alcun tipo.
Per chiarire la loro testimonianza, i tre uomini hanno mostrato ai 15 membri dello UNSC il video dell’attacco chimico a Sirmin (Idlib): le immagini di quei bambini che morivano soffocati tra spasmi atroci ha commosso i presenti fino alle lacrime. Il video lo potete guardare aprendo questo box.
Il 16 Marzo 2015, appena 10 giorni dopo che quello stesso UNSC approvò la risoluzione di cui sopra. Ma dal 16 al 31 Marzo sono stati registrati 5 attacchi chimici tra Sirmin e Binnish (Idlib). Da allora, gli attacchi con gas tossici sono diventati pressochè quotidiani, soprattutto su Idlib, interamente in mano all’opposizione, e su Aleppo, ancora contesa, dove i barili bomba colpiscono la popolazione ogni giorno. Alcuni di questi (non chimici stavolta) hanno recentemente colpito un mercato affollato: il 21 settembre, nel giorno in cui il mondo ha celebrato la Giornata Mondiale della Pace, i bombardamenti aerei del governo siriano hanno colpito il quartiere residenziale di Al-Shaar (Aleppo). 35 i morti accertati, tra cui anche donne, bambini e anziani, e decine i feriti.
Ecco un estratto della testimonianza del Dr. Tennari:
“Gli ospedali sono nel mirino del governo siriano e il nostro ospedale da campo [a Sirmin] è stato colpito da bombe e missili 17 volte. [..] Quel 16 Marzo, sopra i rumori caotici dell’ospedale, ho continuato a sentire il rumore degli elicotteri. Mentre curavamo le prime vittime, un’altra ondata di pazienti è arrivata al nostro ospedale. Altri 2 barili bomba erano stati lanciati sul quartiere sud-est. [..] Tra i feriti, ho visto il mio amico Waref Taleb. [..] Lui, sua moglie, sua madre, e i suoi tre figli – tutti di età inferiore ai tre anni- avevano un colore pallido, segno di grave mancanza di ossigeno e di esposizione chimica. Nei casi più gravi di esposizione al cloro, i polmoni si riempiono di liquido e soffocano. Sua madre era già morta quando è arrivata. Abbiamo lavorato rapidamente per salvare Aisha, 3 anni, Sara, 2 anni, e Mohammad, 1 anno, dando loro ossigeno e atropina. [..] non siamo riusciti a salvarli. Poco dopo, anche Waref e la moglie sono morti.”
Aisha, Sara e Mohammad sono i bambini del video sopra. Il liquido che riempie i polmoni delle vittime sono spesso i polmoni stessi, che si liquefanno inalando il gas mortale. Test indipendenti hanno confermato che si trattava di gas clorino.
Altrettanto importante è la testimonianza di Raed Saleh, capo della Protezione Civile, che il 26 Giugno 2015 ha parlato al Consiglio di Sicurezza: nel suo discorso ha descritto come è la vita sotto i bombardamenti dell’aviazione governativa che sgancia indiscriminatamente bombe convenzionali e non, comprese quelle al gas clorino, su civili e soccorritori. La tattica più usata dal governo siriano è quella di attuare una prima ondata di bombardamenti sui civili e poi una seconda sui soccorritori. Agli ambasciatori del Consiglio di Sicurezza che ascoltavano ha dichiarato:
“Appena partono le sirene, corriamo dove il barile bomba ha colpito e cerchiamo, con le nostre modeste attrezzature, i superstiti sotto le macerie. Il più delle volte, tutto quello che riusciamo a estrarre sono i cadaveri e le membra dei nostri vicini, amici e a volte parenti [..]. A causa della nostra tenacia e determinazione nello svolgere il nostro lavoro umanitario nonostante le difficili circostanze, gli aerei da guerra del regime bombardano ormai regolarmente e deliberatamente i nostri uomini e centri. Finora, abbiamo perso 92 membri del nostro team di ricerca e soccorso. [..] In tutti i Paesi del mondo, le squadre di soccorso sono immuni da attacchi deliberati in base alla Convenzione di Ginevra, ma non è il caso della Siria.”
E a proposito delle ambulanze, ha chiarito:
“Il mese scorso, un mio collega, il capo della Protezione Civile di Ma’aret Al-Artiq, nella periferia di Aleppo, ci ha chiesto di camuffare le ambulanze e i camion dei vigili del fuoco verniciandoli con colori diversi, perché il loro colore originale li rende facile bersaglio di bombardamenti intenzionali! Riuscite a immaginare? [..] Anche nella condotta di guerra, non vi è alcuna giustificazione per l’uso di questa arma dal momento che lo stesso pilota che sgancia il barile bomba non sa esattamente dove cadrà, perchè è un’arma indiscriminata; non può nemmeno essere utilizzato al fronte perchè può uccidere per errore forze alleate; per questo [i barili bomba] vengono sempre e solo sganciati sulle aree rette dall’opposizione.”
Ossia aree residenziali. Per leggere l’intero intervento, clicca qui.
Le prove dell’uso di gas clorino in Siria sulla popolazione civile da parte dell’aviazione governativa siriana sono inconfutabili e provate, anche dall’OPAC. Nonostante ciò, non si può ufficialmente denunciare i responsabili, per intuibili motivi politici. Ma la naturalezza con cui il governo siriano ignora le risoluzioni ONU e l’escalation nell’uso di armi proibite indica ancora una volta quanto inefficace e poco credibile sia l’azione delle Nazioni Unite. In queste infografiche (parte 1 e parte 2) avevamo cercato di chiarire perchè.
Recentemente, anche ISIS sembra aver usato armi chimiche contro i curdi in Iraq e contro l’opposizione in Siria.
Intanto si continua a contare: secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti umani, luglio 2015 è stato il mese che ha registrato il maggior numero di bombardamenti aerei (6,673) con 3,654 barili bomba sganciati, causando almeno 791 morti civili, tra cui 207 bambini e migliaia di feriti. Ed ora, con l’intervento russo a sostegno di Assad e ogni progetto di no fly-zone fuori discussione, i numeri sono destinati a salire.
di Samantha Falciatori