Il prossimo anno l’imperatore del Giappone Akihito lascerà definitivamente il trono al figlio Naruhito. La legge “ad personam” approvata dal Parlamento ha permesso all’anziano Tennō di congedarsi dal regno lasciando l’Impero del Sol Levante nelle mani del principe ereditario. Ma la questione sulla successione è tutt’altro che chiusa.
In Giappone sta per finire un’epoca. Il 30 aprile del prossimo anno, l’imperatore Akihito abdicherà formalmente, abbandonando il regno dopo tren’anni ininterrotti. Il giorno seguente sarà il figlio 59enne Naruhito a salire sul Trono del crisantemo dando ufficialmente inizio all’era Hiro.
Era l’estate del 2016 quando l’anziano imperatore aveva espresso, al Parlamento e al Governo, la volontà di lasciare lo scettro nelle mani del figlio per motivi legati sia all’età che per ragioni di salute.
Sono preoccupato per la difficoltà di esercitare le mie funzioni come simbolo del Giappone, ruolo che ho svolto fino ad ora. Spero nella vostra grande comprensione
Queste le parole con cui il sovrano aveva avanzato l’ipotesi di lasciare il regno, ipotesi resa poi possibile grazie a una legge “una tantum” proposta dal Governo del liberaldemocratico Shinzo Abe e approvata dalla Dieta che permetterà a Akihito, in via del tutto eccezionale, di cedere il passo.
E proprio il prossimo maggio sarà Naruhito a prendere le redini dell’ultimo Impero rimasto al mondo succedendo, insieme alla moglie Masako, alla guida del Paese.
Come funziona l’abdicazione in Giappone
Dopo la rinuncia ufficiale del 30 aprile il nuovo sovrano sarà investito del potere regio il giorno seguente con una tradizionale e sontuosa cerimonia di Stato. La prima di una serie di appuntamenti rituali gestiti, in maniera scrupolosa e puntuale, dal Governo.
Durante il rito all’imperatore verranno consegnati la spada Kusanagi, lo specchio Yata no kagami e il gioiello ricurvo Yasakani no magatama simboli distintivi della monarchia nipponica.
Il successivo appuntamento sarà nel mese di ottobre quando si terrà la cerimonia Sokui, l’intronazione e la presentazione ufficiale del Tennō al popolo e ai rappresentanti diplomatici accreditati alla Corte di Tokyo.
Intorno alla metà di novembre si terrà la Festa del Grande Ringraziamento (Daijosai, in giapponese) un rito che ha lo scopo, puramente simbolico, di rinsaldare il legame tra l’imperatore con la Dea Amaterasu dalla quale la leggenda narra discenda la famiglia imperiale.
La cerimonia prevede una serie di riti shintoisti, che saranno celebrati all’interno del Grande Palazzo della capitale giapponese.
Chi sarà il nuovo imperatore?
Naruhito, nato nel Palazzo Togu a Tokyo nel 1960, è il primo figlio maschio di Akihito e dell’imperatrice Michiko. Laureato in Storia all’Università Gakushuin, nel 1983 ha studiato nel Regno Unito al Merton College di Oxford.
Nel gennaio del 1993 arriva il fidanzamento con Masako Owada, nota diplomatica e figlia dell’ex viceministro per gli Affari esteri Hisahi Owada. Nel giugno dello stesso anno la coppia imperiale si è sposata dando alla luce nel 2001 la principessa Aiko.
La nascita della principessa ha di fatto aperto un dibattito politico e istituzionale sull’eventualità di modificare le leggi sulla successione al Trono del crisantemo.
Infatti in Giappone vige la Legge Salica che permette solo agli eredi maschi di regnare sull’Impero.
Il dibattito, però, si è momentaneamente concluso dopo la nascita nel 2006 di Hisahito figlio Akishino, secondogenito dell’imperatore in carica, e della principessa Kiko.
La difficile questione della successione al trono
Con l’abdicazione dell’anziano Tennō si è aperta la discussione politica sull’opportunità di modificare la legge sulla successione al trono. Infatti, con in vigore la Legge Salica, la 16enne Aiko (figlia di Naruhito e di Masako) non potrebbe succedere al padre, lasciando l’Impero nelle mani dello zio Akishino.
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Nonostante nella storia del Giappone ben sette donne siano riuscite a salire sul Trono del crisantemo, dal Secondo dopoguerra la legge prevede che solo gli eredi maschi possano regnare. La nascita del cugino Hisaito ha di fatto stoppato il processo di riforma portato avanti per permettere a Aiko di ereditare l’Impero dal padre Naruhito.
La bozza di modifica del regolamento sulla successione, inizialmente preso in considerazione anche dal premier Shinzo Abe, da anni è stato accantonato in un cassetto. La speranza è quella, un giorno, di poter “adeguare” la millenaria monarchia nipponica con gli esempi dei moderni regni europei. Spagna, Svezia e Inghilterra in primis.
di Omar Porro