Cina ed Europa contro la guerra commerciale di Trump / bollettino cinese #10

European Council President Donald Tusk and Chinese Premier Li Keqiang arrive to attend a EU-China Summit in Brussels, Belgium June 2, 2017
Bollettino cinese è la nostra rubrica che parla di Cina, da un punto di vista cinese. Notizie e agenzie dai media governativi cinesi con la nostra spiegazione del contesto, per capire meglio cosa sta succedendo al di là della Muraglia e quali sono i temi che la grande potenza cerca di imporre nell’agenda-setting internazionale.


Nell’ultimo mese, approfittando dell’isolazionismo americano, la Cina ha cercato di avvicinarsi all’UE organizzando una serie di meeting con i leader europei. Il Premier cinese Li Keqiang è andato in Bulgaria ad incontrare i paesi CEE e ha cenato a Berlino con Angela Merkel, prima di ospitare a Pechino i rappresentanti dell’Unione Europea.

La Cina incontra i paesi dell’est Europa

Bruxelles si trova al centro di una partita di ping-pong dove a sfidarsi sono gli USA e la Cina. Anche se, dopo l’incontro tra Trump e Juncker, il Presidente americano ha concesso una tregua commerciale all’Europa, il vecchio continente potrebbe benissimo cedere alle lusinghe della Cina, creando una partnership molto più strutturata con il Governo di Xi Jinping.

Donald Trump e Jean-Claude Juncker alla Casa Bianca il 25 luglio 2018 / ec.europa.eu

Proprio a tal scopo nel mese di luglio si sono tenuti una serie di incontri tra il Premier cinese Li Keqiang, i leader dei paesi CEE (Central and Eastern European), la Germania e i vertici delle istituzioni europee.

Partiamo dall’est Europa.

Il “16 + 1” è un format ideato dalla Cina nel 2012 per promuovere la cooperazione tra Pechino, 10 paesi dell’Europa dell’est (dall’Estonia alla Romania) e 5 dei Balcani (dalla Slovenia all’Albania) che compongono il CEEC, Central and Eastern European Countries. Ogni anno viene organizzato un summit in cui leader politici e imprenditori si ritrovano per discutere di cooperazione economica, che in generale ruota intorno a tre priorità: infrastrutture, tecnologia e green economy.

Quest’anno il summit 16 + 1 si è tenuto a Sofia, Bulgaria, il 7 luglio scorso. Il Premier cinese Li Keqiang è un grande sostenitore dell’iniziativa, infatti ha dichiarato alla stampa cinese che questi incontri sono necessari a “salvaguardare la globalizzazione economica e il libero commercio, per un sistema multilaterale che si oppone al protezionismo”. 

Durante il summit, Li ha chiesto maggiore cooperazione finanziaria, per aprire il mercato CEEC agli investitori stranieri ed uscire da una situazione economica ancora traballante per quella parte del continente europeo. I risultati ottenuti finora sono comunque oltre le aspettative, considerando che dalla creazione del 16 + 1 il valore degli scambi commerciali tra Cina e CEEC è passato da 40 miliardi di dollari nel 2012 a quasi 70 miliardi nel 2017.

Il premier cinese Li Keqiang partecipa alla settima riunione dei “16 + 1” tra i paesi dell’Europa centrale e orientale a Sofia, in Bulgaria, il 7 luglio 2018 / Xinhua – Ding Haitao

Visto che 11 dei 16 paesi coinvolti sono membri dell’Unione Europea, da Bruxelles alcune voci hanno sollevato critiche e dubbi sull’iniziativa cinese. Politici ed esperti europei temono che le relazioni sempre più strette con la Cina da parte dei paesi CEEC dividano in due l’UE, creando uno svantaggio competitivo per gli investitori occidentali e aumentando il rischio di corruzione all’interno di democrazie ancora vulnerabili.

Non è un segreto che il principale scopo del 16+1 sia sviluppare la cooperazione in materia di infrastrutture. In altre parole, l’iniziativa serve come piattaforma attraverso la quale Pechino può implementare lo strumento principe delle politiche di apertura di Xi Jinping: la Belt and Road Initiative. Ferrovie e autostrade necessarie a far arrivare la Nuova Via della Seta all’Europa centrale passando dal blocco CEEC – che si ritrova ad avere un’occasione di crescita economica.

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Nel corso del 16 + 1 Li Keqiang ha rassicurato l’UE sul punto. Quello tra i membri dell’iniziativa e la Cina è un rapporto win-win, che aiuterebbe l’integrazione europea riducendo il gap esistente tra le economie degli stati dell’Est e quelli dell’Ovest.

“Un’Europa indebolita e divisa va contro gli interessi della Cina” ha detto Li durante il summit.

“Il 16 + 1 non è uno strumento geopolitico, ma una piattaforma per la cooperazione che segue le regole dell’UE. Questo processo è volto a rafforzare, e non a indebolire l’Europa” scrive il quotidiano cinese Xinhuanet.

Da Sofia a Berlino

Il summit di Sofia del 16 + 1 si è concluso con la firma di 18 accordi bilaterali e la promessa cinese di investire miliardi di dollari (non quantificati) nella regione come parte della strategia della Belt and Road di raggiungere nuovi mercati per l’export.

Finito il summit, il Premier Li Keqiang è volato il 9 luglio a Berlino per incontrare Angela Merkel. Durante la conferenza stampa congiunta i due leader si sono trovati concordi nell’opposizione al protezionismo, annunciando di voler espandere la cooperazione finanziaria e commerciale. Uno degli obiettivi è quello di aumentare la già consolidata collaborazione sino-tedesca in materia di innovazione: industria 4.0, intelligenza artificiale e fonti energetiche alternative.

“La Germania è pronta a lavorare con la Cina per mandare al mondo un messaggio di apertura, a salvaguardia del multilateralismo e della cooperazione internazionale”, ha detto la Cancelliera Merkel.

In cambio della firma di numerosi accordi bilaterali, sembra che Merkel sia riuscita a portare a casa almeno due vittorie. La prima: la promessa di Li Keqiang a che la Cina “continui a rafforzare la protezione della Proprietà Intellettuale” (un tema di primaria importanza per l’Europa). La seconda: la liberazione dell’attivista Liu Xia, vedova del più famoso dissidente cinese, Liu Xiaobo.

Negli ultimi anni Liu Xia ha vissuto agli arresti domiciliari (anche se mai ufficializzati), e dalla morte del marito e premio Nobel per la pace Liu Xiaobo la Cancelliera Merkel ne aveva più volte chiesto la liberazione. La vedova di Xiaobo, poetessa e fotografa, era tenuta sotto stretto controllo da parte delle autorità dal 2010, senza aver mai ricevuto un’accusa formale.

Poco prima del meeting Merkel-Keqiang, improvvisamente Liu Xia viene liberata e le viene concessa la possibilità di lasciare il paese – ufficialmente per sottoporsi a cure mediche. Liu Xia sceglie di partire proprio per la Germania, dove è atterra il 10 luglio scorso.

A detta di molti, dietro la liberazione di Liu Xia ci sarebbero state pressioni da parte della stessa Cancelliera Merkel. Secondo Volker Stanzel, ex ambasciatore tedesco in Cina, la liberazione di Liu Xia da parte di Pechino è stato “un gesto per ingraziarsi il suo principale partner commerciale in Europa”.

Il summit Cina-UE

Per completare il quadro dei rapporti con il vecchio continente, il 16 luglio la Cina ha invitato a Pechino i rappresentanti dell’Unione Europea per partecipare al ventesimo summit sino-europeo.

In rappresentanza delle istituzioni europee hanno partecipato al summit Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione Europea, e Donald Tusk, Presidente del Consiglio europeo.

Il tema centrale è stato ovviamente la promozione del libero scambio tra le due regioni:  “Cina e Europa, quali maggiori potenze mondiali, hanno il dovere di salvaguardare l’ordine mondiale, promuovere il libero commercio e preservare la pace tra i Paesi”, scrive il quotidiano cinese Xinhuanet.

L’ambasciatore Zhang Ming, a capo della delegazione cinese presso l’UE, ha detto che “il summit è servito a consolidare i rapporti in un momento già propizio e stabile per le relazioni Cina-UE, e costituisce un forte segnale di stabilità in una situazione globale di incertezza”.

Dopo i negoziati, i tre leader si sono presentati alla stampa confermando la volontà di lavorare insieme su una serie di argomenti:

  • sostenere il commercio mondiale nel rispetto delle regole della World Trade Organization (WTO);
  • promuovere l’apertura dei rispettivi mercati agli investitori stranieri;
  • lavorare sulla protezione della Proprietà Intellettuale – soprattutto da parte della Cina;
  • promuovere l’iniziativa “16 + 1” (di cui parlavamo sopra), salvaguardando gli interessi di tutte le parti coinvolte;
  • aumentare la cooperazione bilaterale in una serie di campi, che vanno dalla lotta al cambiamento climatico all’intelligenza artificiale.

 

Shi Zhiqin, direttore del Tsinghua Belt & Road Strategy Center, scrive sul The Diplomat che Cina e Europa hanno interessi convergenti nel promuovere il libero commercio. Vista l’attuale situazione geopolitica e l’imprevedibilità degli USA, questo è il momento migliore per avvicinare i rapporti tra Cina ed Unione e creare un rapporto più strutturato che possa beneficiare entrambi.

“Ora che la guerra commerciale è ufficialmente iniziata, il vertice Cina-UE offre un’opportunità senza precedenti per formare un fronte unitario che sostiene la legittimità del commercio internazionale contro la paranoia dell’unilateralismo che potrebbe portare il mondo verso un’altra grande depressione”.


Le fonti di questo bollettino sono:

  • Xinhuanet,16+1 business forum attendees confident in China-CEEC cooperation, 8 luglio 2018
  • Xinhuanet, China, CEEC envision new prospects for 16+1 cooperation, 8 luglio 2018
  • Xinhuanet, Commentary: 16+1 cooperation grist for Europe’s mill, 5 luglio 2018
  • Xinhuanet, China-EU comprehensive cooperation conducive to global growth, peace and stability, 11 luglio 2018
  • Xinhuanet,Interview: China-EU summit consolidates momentum of improvement in ties, 18 luglio 2018
  • Xinhuanet, China, EU agree to promote multilateralism, support free trade, 17 luglio 2018
  • People’s Daily, With Li’s visit, China, Europe committed to free trade, 12 luglio 2018
  • People’s Daily, Chinese premier hails China-Germany cooperation on autopilot, pledges further support, 11 luglio 2018
  • People’s Daily, China, Germany agree to oppose protectionism, 10 luglio 2018

 

a cura di Emanuel Garavello e Matteo Bressan