Il settimo obiettivo dell’Agenda 2030 vuole assicurare l’accesso, a livello globale, a sistemi di energie economici, affidabili e sostenibili.
Al giorno d’oggi, sentiamo spesso parlare di riscaldamento globale, fame nel mondo e uguaglianza di genere, ma in quanti sanno che il 7.8% della popolazione europea, nel 2017, non riusciva a riscaldare la propria abitazione in maniera adeguata a causa dei costi della corrente elettrica? In quanti sanno che più di 840 milioni di persone nel mondo non hanno accesso a nessun tipo di fonte energetica? L’accesso all’energia è un prerequisito essenziale per raggiungere tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile che si estendono ben al di là del settore energetico, come ad esempio l’eliminazione della povertà, il miglioramento della sanità pubblica e l’assicurazione di risorse alimentari sufficienti.
Il quadro internazionale
Esistono ad oggi numerosi strumenti internazionali atti ad assicurare che, entro determinate date future più o meno prossime, l’utilizzo di fonti energetiche fossili diminuisca sensibilmente o venga addirittura azzerato. Il Green Deal europeo, per esempio, è la tabella di marcia per rendere sostenibile l’economia dell’UE entro il 2025. Per conseguire questo obiettivo sarà necessaria l’azione di tutti i settori della nostra economia, tra cui:
- investire in tecnologie rispettose dell’ambiente
- sostenere l’industria nell’innovazione
- introdurre forme di trasporto privato e pubblico più pulite, più economiche e più sane
- decarbonizzare il settore energetico
- garantire una maggiore efficienza energetica degli edifici
- collaborare con i partner internazionali per migliorare gli standard ambientali mondiali.
La pertinente normativa nel settore energetico sarà riesaminata e, se necessario, modificata entro giugno 2021. Nel 2023 gli Stati membri aggiorneranno quindi i piani nazionali per l’energia e il clima affinché questi rispecchino la nuova ambizione in materia di clima. Inoltre, secondo il Green Deal europeo, le emissioni che non saranno eliminate entro il 2050 scompariranno in ogni caso, per esempio grazie a pozzi naturali di assorbimento del carbonio come le foreste e al ricorso a tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio.
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La strategia dell’UE per l’integrazione del sistema energetico sarà il quadro di riferimento per la transizione all’energia verde. Il modello attuale – in cui ogni settore (trasporti, industria, gas, edilizia) costituisce un compartimento stagno di consumo energetico con catene del valore, norme, infrastrutture, pianificazione e operazioni proprie – non può traghettarci verso la neutralità climatica entro il 2050 con efficienza di costo; il modo in cui gestiamo il sistema energetico deve integrare l’evoluzione dei costi delle soluzioni innovative. Bisogna creare nuovi collegamenti intersettoriali e sfruttare i progressi tecnologici, ad ogni livello, da quello domestico a quello industriale.
é l’ora delle rinnovabili?
Integrare il sistema energetico vuol dire pianificarlo e gestirlo nel suo insieme, collegando diversi vettori energetici, infrastrutture e settori di consumo. Un sistema del genere, interconnesso e flessibile, risulterà più efficiente e ridurrà i costi per la società: ciò significa ad esempio che l’energia elettrica che alimenta le auto europee potrebbe arrivare dai pannelli solari sui nostri tetti, mentre le nostre case potrebbero essere riscaldate dal calore generato da una fabbrica nelle vicinanze, la quale a sua volta si servirebbe dell’idrogeno pulito prodotto grazie all’energia eolica off-shore.
Come possiamo fare, quindi, per non farci trovare impreparati al cambiamento che inevitabilmente arriverà? Un’impresa ha diversi modi per implementare gli obiettivi del goal 7, che si prefigge di garantire l’accessibilità universale di energia sicura, sostenibile e all’avanguardia dal punto di vista delle tecnologie.
Assicurare l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili e sostenibili.
Il primo target di questo goal riguarda l’accesso ai servizi energetici e prevede come possibile impegno per le imprese una collaborazione con lo Stato e le amministrazioni per lo sviluppo di nuove modalità di tariffazione energetica e l’ampliamento della rete per poter garantire a tutti, anche nelle aree più remote, l’accesso all’energia.Un’altra possibilità è quella di investire in energia sostenibile, cercando di arrivare ad un sempre maggiore efficientamento energetico interno.
Aumentare entro il 2030 la quota di energie rinnovabili nel consumo totale di energia
Il secondo target mira a raggiungere una quota sempre maggiore di energia sostenibile nel mondo. Il primo passo da fare per raggiungere questo target è certamente quello di utilizzare nella propria impresa fonti di energia rinnovabile, magari prendendo in considerazione di produrre la propria energia e cercare di evitare il più possibile le dispersioni. Inoltre, ci si può informare sulle forniture energetiche dei propri partner ed informarli della possibilità di auto-produrre energia o di servirsi da fonti sostenibili, qualora non lo facciano già.
Altra possibilità è quella di diventare partner e supporter di nuovi modelli di business che adottino fonti energetiche sostenibili o che direttamente si occupino della produzione e vendita di energia rinnovabile. Naturalmente il monitoraggio dei propri consumi energetici è fondamentale ed è un buon punto di partenza.
Raddoppiare entro il 2030 il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica
Il terzo ed ultimo target si propone di raddoppiare il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica. L’efficientamento energetico è un grande obiettivo e posa le sue basi nel monitoraggio della tipologia e quantità dei propri consumi, lo sviluppo di nuovi modelli di business incentrati sulle fonti di energia sostenibile, il calcolo di scope 1, 2 e 3 orientando all’efficientamento e la collaborazione tra pari per addivenire ad un modello di produzione e consumo energetico che sia sostenibile.
Tutti possono fare qualcosa!
Quello energetico è un tema complesso, le cui fila sono mosse principalmente dai grandi attori del commercio e dai governi, poiché gli interessi in gioco e le movimentazioni di capitali sono enormi. Per questo il piccolo imprenditore può sentirsi schiacciato ed obbligato a sottostare alle offerte che gli vengono proposte, sentendo di non avere voce in capitolo. Invece, come dimostra il settimo goal dell’Agenda 2030, ci sono diverse azioni che ciascuno può compiere per incentivare il cambiamento ed anche per rendersi il più possibile indipendente dai movimenti dello scacchiere su cui si gioca la battaglia sull’energia.
Informarsi, sensibilizzare, cambiare operatore energetico, verificare che la propria banca od ente finanziatore non sia coinvolto in operazioni che contrastano lo sviluppo di energia sostenibile e rivolgersi a chi invece investe in questo tipo di progetti, sono tutte azioni semplici che ognuno può porre in essere per contribuire al raggiungimento di questo importante obiettivo dell’Agenda 2030.
Proponiamo di seguito un questionario che aiuti a verificare l’impegno di ciascuno nel raggiungimento di questo settimo goal dell’Agenda 2030.
- Conosco il contenuto del Green Deal europeo?
- Monitoro i miei consumi energetici?
- Sono consapevole della tipologia di fonti energetiche di cui mi servo?
- Conosco le energie sostenibili?
- Mi sono mai informato per passare a fonti di energia rinnovabili?
- Ho mai effettuato uno studio per verificare che non vi siano dispersioni energetiche o possibilità di recuperare energia dai miei processi produttivi?
- Ho mai pensato di produrre l’energia che consumo?
- Conosco gli scope 1, 2 e 3?
- Sono informato di come gestiscono le forniture di energia i miei partner commerciali?
- I miei dipendenti/collaboratori sono consapevoli della possibilità di fruire di energia sostenibile?
Di: Isabella Querci, Elisa Traverso