Dopo il disgelo diplomatico tra le due Coree, avvenuto durante le Olimpiadi invernali con un incontro tra il presidente sudcoreano e la sorella del leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, si sono aperti spiragli di dialogo tra quest’ultima e il resto del mondo. In particolare, negli ultimi giorni si è parlato di un possibile meeting tra Kim Jong-un e lo stesso presidente americano Trump, dopo che quest’ultimo ha accettato l’invito del primo a incontrarsi per negoziare sul programma nucleare.
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In vista di questo possibile appuntamento, la diplomazia nordcoreana ha tenuto incontri di alto livello con due Paesi scandinavi. Sabato 17 marzo si è conclusa una visita di tre giorni del ministro degli esteri nordcoreano, Ri Yong-ho, in Svezia, dove ha incontrato la sua controparte, Margot Wallstrom, per discutere della sicurezza nella penisola coreana e degli sforzi diplomatici per trovare una soluzione pacifica alla questione del programma nucleare nordcoreano. I colloqui a Stoccolma hanno anche riguardato il ruolo che la Svezia potrebbe giocare in Corea del Nord come sostituto diplomatico di Stati Uniti, Canada e Australia, che non sono presenti. La Svezia fornisce infatti servizi consolari anche per questi Paesi.
Dopo la visita in Svezia, un diplomatico nordcoreano di alto livello, Choe Kang Il, è arrivato in Finlandia domenica 18 marzo per simili colloqui con ex funzionari di Stati Uniti e Corea del Sud, in attesa di ulteriori vertici tra funzionari nordcoreani e, rispettivamente, sudcoreani ad aprile e americani a maggio. In un’intervista trasmessa domenica da Face the Nation di CBS News, il ministro degli esteri sudcoreano Kang Kyung-wha ha sottolineato che Kim Jong-un non riceverà “alcun premio” per il suo impegno nella via del dialogo e che la Corea del Sud e gli Stati Uniti lo incalzeranno affinché agisca concretamente per risolvere la questione nucleare.
di Samantha Falciatori